martedì 14 giugno 2011

Labella Compilation: un piccolo showcase della musica di Empoli e dintorni

Ossia: : Un buon modo per spendere 5 euro, che fai pure beneficenza, mica fischi.


Tante volte il pensiero di sentire band "della zona" fa storcere il naso. Il binomio "band della zona : band scarse" è instaurato nei cervelli di un po' tutti qui in giro, e che ci volete fare, la gente si è un po' rotta il cazzo di sentire sempre Come together e Wonderwall, fatevene una ragione.
Sai se son della zona saranno i soliti quattro ragazzini che suonano cover dei soliti cinque gruppi che gira e rigira le scalette son sempre le stesse: cheduepalle. Beh la Labella Recordings vuole dire la sua a proposito.
Ha deciso infatti di pubblicare una raccolta dei gruppi che sono passati dai loro studi, a dimostrazione del fatto che "musica locale" non deve necessariamente significare robaccia.

L'attitudine della Labella Recordings la fa spiccare nell'ambiente delle piccole labels locali, lo stile e l'approccio con cui si pongono al pubblico sono estremamente professionali, e la cosa non si limita solamente all'apparenza. E la "Labella Compilation" lo dimostra.
Un doppio CD che raccoglie 32 tracce + 8 bonus track, tutte band locali, dai generi più disparati. L'etichetta infatti si descrive come "aperta a differenti tipi di genere, dai cuori acustici ai freaks elettronici".
Si va dal jazz dei Lorenzo Alderighi Quartet, che ci propongono una loro versione della beatlesiana Strawberry fields forever, a Handclaps dei più elettronici DPG passando dagli ambienti  profondi del rock alternativo dei Maniké ed il più scanzonato brit-indie pop dei Moquettes. Al primo ascolto si capisce al volo che qualcuno che aspira a qualcosa di più c'è, che sta quel gradino sopra la media che gli permetterebbe di vedere un po' oltre al confine disegnato dall'Elsa (ma non voglio far nomi, che poi mi mandano gli insulti su facebook e mi danno del venduto).
Non solo pezzi originali in questa compilation, non ci speravi neanche, ci sono infatti molte cover di pezzi famosi, come All right now riproposta dai Coconaunt Groove, o Proud Mary coverizzata dai Venus, o addirittura una meta-cover dei Latte+ che coverizzano i Me First And The Gimme Gimmes che coverizzano a loro volta 'O sole mio, della serie a noi inception ci fa 'na pippa.

Alla fine della fiera poi quei 5€ spesi per prenderti la compilation (acquistabile alla libreria Rinascita a Empoli) mica vanno in tasca a nessuno! Vanno tutti in beneficenza alle associazioni Libera contro le mafie. Quindi a meno che tu non sia un un esponente della criminalità organizzata, ma anche nel caso lo fossi, fai un'opera buona e ti becchi pure un bel cd al costo di una margherita, quando ti ricapita? C'è gente che ha lasciato la malavita per molto meno.

lunedì 13 giugno 2011

Riassunto in 3 punti™: Mi Ami Day #3

Ossia: Il festival della bella musica e dei baci delle zanzare (e graziaddio meno mota)


1) La tenerissima nonna del batterista dei Jacqueries che è venuta da Frosinone per sentire il nipotino











2) Il colpo di fulmine per la cantante dei Young Wrists
Mi stupirei del contrario









3) Il primo main event che ha luogo nel palco secondario: I Cani. (Caaaaaaaaaaaaani!)

Finisce qui il viaggio a Milano fatto di Mota, grandine, tafferugli in piazza, e stanchezza complessiva.
A breve un sunto su tutto ciò che ha contornato il Mi Ami di quest'anno.

domenica 12 giugno 2011

Riassunto in 3 punti™: Mi Ami Day #2

Ossia: Il festival della bella musica e dei baci delle ragazze coi capelli corti con gli occhiali (oltre che della mota, chiaro)
Il cantante degli LNRipley che sale sul palco
con una mascherra ma senza mutande
1) L'uomo contrariato in prima fila al concerto degli LNRipley prono sulle transenne mentre veniva simpaticamente sodomizzato da un branco di fattoni.


2) Il tizio della security di colore che cerca di convincere la tipa alla cassa di andare a casa.


3) Il porta nulla vinto dall'ubriacone alla pesca.


sabato 11 giugno 2011

Riassunto in 3 punti™: Mi Ami Day #1

Ossia: Il festival della bella musica e dei baci della mota

Il chitarrista dei Fine Before You Came che si suona
il suo solo a cavallo del pubblico

1) Il bassista dei Fine Before You Came che non si butta dal palco insieme agli altri perché "no, non sono il tipo"


2) "Non è colpa di nessuno, non è colpa mia, non è colpa vostra. E' colpa di Gesù" 


3) Se c'è un berretto che spunta da sotto il banco del dj allora è Wad


martedì 7 giugno 2011

Merdinitaly #2: Nayked: Lady Gaga wannabe

Ossia: Veloci che sto seguendo l'E3.


Ogni popolo ha il governo che si merita. Vai partiamo volé con la citazione/luogo comune che si tira sempre in ballo quando si parla di politica, ma qui di politica non si parla. Quale popolo può essere rappresentato da un vecchio porco se non un popolo che partorisce il personaggio di cui parliamo oggi, la Gaga wannabe della penisola della pastasciutta: Nayked.
Al secolo Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti e di uno che manco ha una pagina su wikipedia, una classica unpoditutto figlia d'arte, parte attrice in parti monori, un po' modella, alla rispettosa età di 36 anni decide di buttarsi nell'industria musicale. Ma come si fa a spiccare nel mucchio in un ambiente come quello della musica pop italiana? Ovviamente passando per la fase che tutte le pop star mondiali stanno passando in questo periodo, ossia imitando l'icona pop del momento: Lady Gaga. Ma questo non basta in un paese come questo, cioè Gaga è controversa, trasgressiva, sul filo del rasoio del trash, un'icona gay, ma in Italia ci vuole ben altro...

...la Phaiga: la forza trainante che da secoli supera di gran lunga quella bovina
Classico! Perché non fare il mignottone? Si spaccia per qualcosa di trasgressivo ed un po' arty e già che ci siamo glassiamo il tutto con una copertura di finta denuncia sociale, è l'ABC del venditore, ci associ la figa e les jeux sont fait. Un bel video coi fondali bianchi, figure geometriche e contrastoni nero su bianco, tette e culi in abbondanza buttati li senza arte ne parte e magari una bella lesbicata, e sì, e mettiamoci pure una storia di sicari finte(?)zoccole e Berlusconi col colpone di scena finale, shakerare energicamente e con l'ausilio del mio assistente Gianni con le mani nelle mutande, buio in sala.


Già vedo gli amichetti del figlio quindicenne della Rivelli che si toccano guardando la mamma dell'amico e chiedono di rimanere a dormire da lui un giorno sì e l'altro pure.

Weekly "Why?!" #3

Ossia: Il gusto pieno della vita


Due WW di fila possono significare una cosa sola: questa settimana non ho fatto un'inestimabile quatso.
Niente notizie, niente recensioni, niente sfoghi su roba trash italiana (e il materiale su cui lavorare ce n'è... sembra non finire mai), quindi mi rifaccio con due post in un giorno e facciamo patta? Affare fatto? Siate clementi che c'ho ore di sonno arretrato e un litro netto di energy drink nello stomaco...

Questa settimana, a clamor di popolo, non parliamo di pubblicità pezzenti, che altrimenti viene a noia. Infatti quest'oggi parleremo di film in proiezione in questo periodo nelle sale (un altro tasto dolente insieme alle pubblicità), di uno in particolare, un film  arrivato con 10 anni di ritardo su soggetto e qualità della produzione: Garfield il Supergatto!
Prima di iniziare consiglierei la visione del trailer che confeziona e comprime tutto il film nel suo minuto e diciassette secondi, vai Gianni spin that shit!

Ok è chiaro a tutti che non stiamo parlando del Garfield di Fiorello, nel bene e nel male, ma bensì di tutta un'altra cagata su 35mm. Questo, a differenza dei vecchi Garfield, è un film d'animazione a tutto tondo, e ricalca lo stile dell'originale Garfield cartaceo. Sembra positivo penserete voi. NO! Tutto ciò è il male puro! I personaggi del film infatti sono stati animati con tecnologie del decennio passato, roba che i ragazzini su youtube che giocano con After Effects fanno roba migliore. Le animazioni sono degne di quelle produzioni coreane che vengono trasmesse la domenica a notte fonda sulle reti pezzenti del satellite. A persone avvezze alla qualità di Pixar e cricca pagare anche 5 euro per vedersi 'sto film può suonare come un'insulto alla persona, ma di quelli che anche il più pacifico dei cristiani viene alle mani in tempo zero. Andiamo, come puoi buttare nel mercato dell'animazione di oggigiorno un prodotto di una qualità così infima? Quale fetta di mercato cerchi di accaparrarti? Avrebbe senso se fosse uscito esclusivamente per uso casalingo, quei dvd che trovi nei cestoni del mediaworld o dal tuo edicolante di fiducia paghi quei due euro e bon, fai contento il bimbo, ma no! Hanno voluto la distribuzione nelle sale, e neanche tipo nei multisala con 50 film in cartellone tra cui scegliere e un angolo si ritaglia anche all'immondizia, NO! Te lo trovi anche al cine sotto casa e pure pubblicizzato alla tv.
Che poi ti lamenti per il quinto Fast & Furious o l'ennesimo Pirati dei Caraibi...